A differenza della maggior parte dei turisti calamitati dalla Torre, Chiappalone nei suoi anni di permanenza universitaria era attirato dal Camposanto Monumentale e in particolare dall’affresco del Trionfo della Morte...
Un romanzo ambientato a Pisa prende le mosse da un capolavoro medievale che si trova a pochi passi dalla celebre torre: il "Trionfo della Morte". Le drammatiche vicende vissute dai protagonisti riflettono quel dipinto divenuto fin troppo reale, ma con il quale si intreccia anche il trionfo della vita, che si ostina a riaffiorare.
Stefano Chiappalone è ben noto ai lettori del sito di Alleanza Cattolica per i suoi articoli pubblicati nella rubrica Via Pulchritudinis, dai quali emerge passione e competenza che spazia dai temi legati all’arte figurativa a quelli relativi alla bellezza degli ambienti e delle buone relazioni...
All’ombra del Camposanto monumentale, il gioiello meno frequentato della piazza dei Miracoli, si snoda una storia che riunisce arte, suspense e un grande amore per la città della torre pendente. Stefano Chiappalone (Avezzano-AQ, 1982) da studente ha percorso le strade del centro laureandosi in Storia e Civiltà all’Università degli Studi di Pisa e subito dalle prime pagine si capisce quanto ha amato e ama Pisa, le sue strade, i suoi monumenti.
Scacco matto alla morte (Fede&Cultura, Verona 2002) è il romanzo d’esordio di Stefano Chiappalone, che ha deciso di cimentarsi con la narrativa per dar forma letteraria alla passione per l’arte. Ne è scaturito un libro che unisce la suspence di un giallo a uno stile ironico e brillante, conducendo il lettore per le vie di Pisa, dove l’autore ha compiuto gli studi universitari, alla ricerca del mistero – poiché, come ogni giallo, ci scappa il morto – e anche del Mistero con la maiuscola, delle domande poste dal dramma della vita e della morte, plasticamente raffigurate da un celebre ciclo di affreschi. Dopo aver letto il libro tutto d’un fiato, ho incontrato lo scrittore per un’intervista.