Cristo e la scienza
ISBN: 9788889913499
Pagine: 48
Data di pubblicazione: Novembre 2006
In poche parole: L’enigma di Cristo in rapporto alla scienza e alla legge della termodinamica.
Una ben nota caratteristica della scienza è di essersi inserita solo recentemente nella storia; e ciò perché le tre leggi della dinamica, da cui dipendono anche le scoperte più recenti della fisica, sono apparse per la prima volta nei “Principi di Newton”. Di queste tre leggi la prima, la legge del moto inerziale, è quella decisiva, e la sua prima formulazione nel corso dell’Alto Medioevo a condotto poi a Copernico e a Newton. In altre parole, il problema della tardiva nascita della scienza coincide con la tardiva apparizione della prima legge della dinamica. Perché se l’oggetto di questa legge appare così ovvio, essa non è stata formulata da nessuna delle grandi culture antiche (e pagane), ma solo nell’Occidente cristiano medioevale? Questa domanda è fondamentale, dal momento che la scienza esatta assicura il controllo della natura e garantisce all’Occidente moderno il suo predominio a livello mondiale. Questo breve testo, che sintetizza i lavori più importanti dell’autore su questo tema, dimostra che la risposta a questo interrogativo è da ricercare in un aspetto particolare della fede in Cristo in quanto “Figlio unigenito di Dio”. Esiste quindi realmente una motivazione assai profonda, scientifica e teologica, che giustifica il legame tra Cristo e la scienza.
Recensioni:
Un libro di Stanley Laszlo Jaki, sul rapporto tra scienza e fede, Antonio Scanno, Zenit 31 marzo 2012