Regole e Princìpi
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€6,00
Autore: Giovanni Mussini, con prefazione di Giovanni Zenone
Sottotitolo: Teoria unitaria sino al diritto positivo
ISBN: 9788864090993
Pagine: 160
Data di pubblicazione: Settembre 2011
In poche parole: Regole e leggi fanno capo, sia pure involontariamente, a quel “Pensiero superiore (Dio) che non vuole condizionare, imporre, ordinare, prescrivere, predeterminare, ma soltanto indicare e rivelare".
Sottotitolo: Teoria unitaria sino al diritto positivo
ISBN: 9788864090993
Pagine: 160
Data di pubblicazione: Settembre 2011
In poche parole: Regole e leggi fanno capo, sia pure involontariamente, a quel “Pensiero superiore (Dio) che non vuole condizionare, imporre, ordinare, prescrivere, predeterminare, ma soltanto indicare e rivelare".
Si vive in un mondo fatto di regole e molte nemmeno conosciute. Comunemente si parla di regole religiose, morali, etiche, giuridiche per giungere a quelle di quotidiano uso come le regole di educazione. Ma quale ne sia la fonte e lo scopo e soprattutto se sia ipotizzabile una loro comune origine, è questione complessa e poco affrontata. In questo libro, con linguaggio asciutto si cerca di dare una risposta al quesito giungendo alla conclusione che la tradizionale suddivisione delle regole è frutto più di una superficiale qualificazione che di una sostanziale diversità della loro natura. Forse tale impostazione serve a renderle meglio comprensibili ai più, ma diviene elevato il rischio che molte di esse vengano o non comprese o respinte solo perché erroneamente considerate appartenenti ad un mondo estraneo. Invece, da una attenta analisi si nota che le regole prive di etichetta sono concatenate da una rigorosa logica riconducibile ad una visione unitaria della realtà a sua volta ben governata da princìpi. Questi ultimi, contenuti nelle regole che li sintetizzano donando loro esecutività, sono tutti finalizzati al raggiungimento di un unico ed onnicomprensivo scopo finale. Non di diritto naturale o positivo si deve quindi parlare ma di un Ordine naturale nel quale esistono regole prive di qualificazione, tutte indirizzate a descrivere modalità dell’agire e in cui il movimento, generato dai limiti insiti la natura delle cose, diviene chiaro essere funzionale alla conservazione e sviluppo della vita, ma soprattutto orientato al miglioramento dell’uomo.