Papa Francesco: L’uniformità egemonica del progressismo adolescenziale porta all’apostasia

narrativa recensioni

Pubblicato su Tempi8 luglio 2021.

- a cura della redazione

Papa Francesco nella Messa oggi a Santa Marta, prendendo spunto dal Libro dei Maccabei, ha parlato della «radice perversa» della mondanità. Come accaduto alle guide del popolo di Israele che, volendo evitare l’isolamento dalle altre nazioni, abbandonano le proprie tradizioni entrando in compromesso con il re. È come se questi, ha spiegato il Pontefice, dicessero «siamo progressisti, andiamo con il progresso dove va tutta la gente». Questo è «spirito del progressismo adolescente» che «crede che andare avanti in qualsiasi scelta è meglio che rimanere nelle abitudini della fedeltà». Questo, ha detto papa Francesco, «si chiama apostasia, adulterio», perché si negozia e mercanteggia «l’essenziale: la fedeltà al Signore».

PENSIERO UNICO. Scelte gravide di conseguenze, ha detto il Santo Padre. Parlando ancora del popolo di Israele, egli ha notato che il loro cedimento li portò a farsi imporre le usanze dagli altri: «È la globalizzazione dell’uniformità egemonica, è proprio il pensiero unico. E questo pensiero unico è frutto della mondanità». Riprendendo la lettura, papa Francesco ha detto che «tutti i popoli si adeguarono agli ordini del re; accettarono anche il suo culto, sacrificarono agli idoli e profanarono il sabato».

PROGRESSISTI. Quanto descritto dalla Bibbia non è relegabile ad un antico passato. Accade anche oggi. «Sì – ha detto papa Francesco -. Perché lo spirito della mondanità anche oggi c’è, anche oggi ci porta con questa voglia di essere progressisti sul pensiero unico. Se presso qualcuno veniva trovato il Libro dell’Alleanza e se qualcuno obbediva alla Legge, la sentenza del re lo condannava a morte: e questo l’abbiamo letto sui giornali, in questi mesi. Questa gente ha negoziato la fedeltà al suo Signore; questa gente, mossa dallo spirito del mondo, ha negoziato la propria identità, ha negoziato l’appartenenza ad un popolo, un popolo che Dio ama tanto, che Dio vuole come popolo suo».

L’ABORTO. Papa Francesco ha poi fatto riferimento al bellissimo romanzo di Robert Hugh Benson, Il padrone del mondo. In quell’opera, ha detto il Pontefice si analizza «quello spirito di mondanità che ci porta all’apostasia». Un’apostasia che si uniforma al mondo, che «segue la storia», e infatti ci impone «le condanne a morte, i sacrifici umani». E qui è inevitabile pensare all’aborto, tanto che papa Bergoglio ha poi chiesto: «Ma voi pensate che oggi non si facciano, i sacrifici umani? Se ne fanno tanti, tanti! E ci sono delle leggi che li proteggono».

DIO RIMANE FEDELE. Tuttavia, esiste ancora un punto di speranza per gli uomini perché Dio «rimane a loro fedele: Lui sempre ci aspetta, Lui ci ama tanto e Lui ci perdona quando noi, pentiti per qualche passo, per qualche piccolo passo in questo spirito di mondanità, andiamo da Lui, il Dio fedele davanti al Suo popolo che non è fedele. Con lo spirito di figli della Chiesa preghiamo il Signore perché con la Sua bontà, con la Sua fedeltà ci salvi da questo spirito mondano che negozia tutto; che ci protegga e ci faccia andare avanti, come ha fatto andare avanti il suo popolo nel deserto, portandolo per mano, come un papà porta il suo bambino. Alla mano del Signore andremo sicuri».


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