«Lo spirito della mondanità anche oggi c’è, anche oggi ci porta con questa voglia di essere progressisti sul pensiero unico». Il Papa addita chi «negozia la fedeltà in Dio», aprendo la strada, come nel Libro dei Maccabei, ai sacrifici umani».
Nell'omelia di lunedì 18 novembre a Santa Marta papa Francesco ha preso spunto dal primo libro dei Maccabei – di cui è iniziata la lettura in questo scorcio dell'anno liturgico – per dare una micidiale lavata di capo a quel "progressismo adolescenziale" disposto a sottomettersi alla "uniformità egemonica" del "pensiero unico frutto della mondanità".
Sono passati cinquant’anni da quando si aprì il Concilio Vaticano II, in un clima ottimistico e tranquillizzante. L’umanità sembrava avviata verso orizzonti di prosperità e di pace e la Chiesa doveva seguirla su questo cammino. Il discorso programmatico con cui, l’11 ottobre 1962, Giovanni XXIII inaugurò il Concilio, poneva alla Chiesa l’obbiettivo dell’”aggiornamento” e dell’apertura al mondo...
Nelle attuali circostanze la tentazione del pessimismo è quasi irresistibile per i fedeli, che contemplano, attoniti e sconfortati, la rivoluzione della teologia e della liturgia e la desistenza del magistero cattolico...