Che fegato, Roberto Dal Bosco. Gettarsi anima e corpo contro il religioso più amato del mondo, ovviamente il Dalai Lama. E contro la religione più ammirata, ovviamente il buddismo. Ma come gli è venuto in mente di scrivere un libro intitolato Contro il buddismo?
La difesa della vita. Tema di un’attualità drammaticamente costante, affrontato spesso dall’Associazione Famiglia Domani, ma che oggi, alla luce delle iniziative che hanno avuto luogo a Roma, tra cui la terza Marcia per la Vita, assume una dimensione particolare...
Lo dico con una certa fierezza: è il terzo libro di Benson di cui curo la pubblicazione dopo I Necromanti e Il trionfo del Re (sebbene continui a non aver letto la sua opera più famosa, Il padrone del mondo), tutti per Fede & Cultura...
La marcia per la vita, variegata e trasversale rappresentanza di oltre 150 associazioni e ordini religiosi, non trova collocazione in nessuna categoria normalmente utilizzata...
Ma come si è ridotto a vivere e a morire l’uomo del nostro tempo? Vive morendo e muore vivendo: è un omicidio continuo, attraverso l’aborto; attraverso la strage della ragione e l’annientamento della fede; attraverso l’eutanasia.