Spesso si connette l'errore di leggere "Il Silmarillion" come se fosse la Bibbia. In realtà, il mondo delle leggende della Terra di Mezzo riguarda il Mondo Secondario creato in modo indipendente da Tolkien e soprattutto quel meccanismo di trasmissioni, traduzioni e mediazioni linguistico-filologiche che riguarda tutta la narrativa tolieniana: un modo per rintracciare frammenti della luce originaria, ricostruibile mettendo insieme i diversi punti di vista.
Con la pubblicazione del quarto volume della "Storia della Terra di Mezzo", "La formazione della Terra di Mezzo", e in attesa del prossimo "The Lost Road and Other Writings", cominciamo ad avere un esaustivo panorama di quello che Tolkien intendeva come "Primo Silmarillion" da pubblicare nel 1937, subito dopo il successo de "Lo Hobbit". Una storia piuttosto diversa che andava sempre più sviluppandosi e stratificandosi, che lo stesso Tolkien non riuscì più a riprendere in mano dopo averla abbandonata 18 anni prima...
Contrariamente a quel che la maggior parte delle persone pensa, i Palantiri permettono di vedere non il futuro ma il passato: per questo si connettono alla figura di Denethor, il personaggio che maggiormente si connette allo sterile culto della memoria che lo connette agli Elfi ma fa di lui un "pagano" nell'accezione peggiore del termine, pronto a sacrificare tutto in nome del mantenimento della sua posizione e ostile a ogni cambiamento.
Spesso si pensa che la Terra di Mezzo coincida con l'Europa del Nord e una stereotipata immagine di Medioevo. Ma le cose stanno veramente così? Il Mondo Secondario di Tolkien si limita a questo o è molto di più, abbracciando diversi popoli e diverse culture tratte da tutta la storia umana?
Glorfindel è uno di quegli Elfi che ritornano dalla morte, addirittura rikmandato nella Terra di Mezzo con poteri accresciuti: dopo aver combattuto (ed essere stato ucciso) nella Prima Era contro un Balrog per difendere gli esuli da Gondolin, eccolo tornare per aiutare gli Uomini e gli Elfi nelle guerre contro Sauron. Ed è lui che nel "Signore degli Anelli" permette a Frodo di salvarsi dopo essere stato pugnalato dal capo dei Nazgûl, facendolo giungere a Valforra.