Salvato da Barahir e dai suoi uomini durante la Dagor Bragollach, l'elfo Finrod Felagund dona all'uomo il suo anello come pegno della sua amicizia verso di lui e tutta la sua discendenza. Un giuramento positivo, che si contrappone a quello di Fëanor che porta la maledizione a chiunque voglia impossessarsi dei Silmaril. Gli effetti delle azioni e delle decisioni di Finrod saranno fondamentali per il buon esito della missione del figlio di Barahir, Beren, e arriveranno perfino alla Terza Era, fino alla storia di Aragorn raccontata nel "Signore degli Anelli".
Un’architettura complessa con molteplici livelli di lettura, l’universo letterario creato da J.R.R. Tolkien ne "Il Signore degli anelli", "Lo Hobbit" e tutti gli altri scritti relativi alla terra di mezzo, è difficilmente inquadrabile...
Quando Aragorn decide di attraversare i Sentieri dei Morti, i Rohirrim vengono colti dal terrore: non sanno perché e non conoscono le origini del luogo, ma ci attribuiscono delle precise credenze che sono le stesse che noi attribuiamo ai siti archeologici di cui non conosciamo l'origine nel nostro Mondo Secondario...
Dopo la Battaglia delle Cinque Armate, che ci viene raccontata una volta finita quando Bilbo si risveglia, Gandalf fa riconciliare lo Hobbit con Thorin Scudo di quercia morente per le ferite riportate. Questo momento non solo unisce il cristianesimo e il paganesimo che sono alla base dell'opera di Tolkien, ma attesta l'eroismo composito di Bilbo, un personaggio che è riuscito a mediare tra le due componenti della sua personalità e che è entrato in pieno nel canone eroico-guerriero della Terra di Mezzo pur mantenendo i valori borghesi della Contea.
Nel "Silmarillion" i Noldor, nella loro smania di conoscenza, creano specializzano la lingua e creano la scrittura nella forma della calligrafia: un ulteriore tassello di quel processo di frammentazione che caratterizza tutto il legendarium tolkieniano di cui parla Verlyn Flieger nel suo "Schegge di luce".