L'autore e amico prof. Emilio Biagini ci ha inviato questa interessantissima recensione che di seguito rilanciamo.
- a cura di Emilio Biagini
Questo appassionante libro di Aldo Maria Valli ci presenta una galleria di cattolici: una minoranza creativa in un modo secolarizzato, una minoranza che ha davanti a sé le certezze della Fede, della Speranza e della Carità. Esmeralda Solis Gonzáles, messicana, nata da una famiglia cattolica a Valle di Guadalupe, stato di Jalisco, a venti anni aveva studiato come nutrizionista e aveva davanti a sé una vita comoda ma ha lasciò tutto per diventare clarissa. Oggi parla del perfetto tempismo di Dio che le ha permesso di fare varie esperienze, fra cui quella di diventare reginetta di bellezza. A un certo punto si è resa conto che nella sua vita doveva fare spazio a Dio, permettendoGli di dirle cosa aveva pianificato per lei. Ha avuto paure e dubbi, ma li ha superati tutti grazie all’amore di Nostro Signore. Il mondo vende una presunta felicità, ma è necessario puntare lo sguardo su ciò che davvero conta e dura: solo Dio può offrire la vera felicità. Jakub Baryla, quindicenne, polacco, affrontò da solo, armato di un Crocifisso, duemila attivisti marcianti in un gay pride a Plock. Si sedette a terra e cominciò a pregare, indignato perché i sostenitori del vizio contro natura portavano un’immagine della Vergine di Czestochowa raffigurata con un’aureola color arcobaleno. Pregò la Salve Regina in latino. Fermato e condotto in caserma non oppose resistenza né rimproverò i poliziotti. Dichiarò: “Ho capito di essere guidato da Dio. Gesù e la Croce si oppongono al male e ai peccati.” Scott Garrett è un prete volante che col suo piccolo aereo vola per l’Alaska, spesso in condizioni atmosferiche proibitive, per celebrare la Messa ed evangelizzare villaggi sperduti, spesso con meno di cinquanta abitanti. Shelly Pennefather, stella della pallacanestro, guadagnava centomila dollari annui, ma rinunciò a tutto per entrare a venticinque anni in un monastero di Clarisse ad Alexandria, in Virginia, in uno degli ordini più rigidi, dove le suore dormono su un letto di paglia non più di quattro ore per volta, fanno un solo pasto completo al giorno, non usano telefono, televisione internet, girano scalze e possono conversare tra loro solo un’ora, durante la ricreazione in cortile. Per il resto solo preghiera, adorazione, nascondimento. Gli amici che vanno a trovarle riferiscono che sono spiritose, intelligenti, pronte al riso, evidentemente felici. Nessun rimpianto. Credono che le loro preghiere aiutino a salvare il mondo. A Ottawa, il predicatore di strada Dove Love ha osato affrontare una drag-queen, un uomo travestito da donna e seminudo, ricordandogli il Giudizio divino e i peccati mortali secondo la Bibbia, la cui ricompensa è la morte. Reazioni isteriche dei genitori snaturati dei bambini esposti all’indecente spettacolo, costoro hanno trascinato il predicatore fuori della sala perché l’immondo incontro dei bambini con il drag-performer potesse continuare. Naturalmente il/la drag-queen, alla Canadian Broadcasting Corporation, ha blaterato di “inclusione, diversità e amore” e di “idee folli” (cioè quelle della natura, della morale e del Cristianesimo). George Wildgust, inglese di Nottingham, affetto dal morbo di Down, è arrivato alla bella età di settantasette anni, è autonomo e felice. Il segreto di tutto ciò è l’amore che gli hanno portato i suoi genitori, le amicizie e la vita attiva, mentre solitamente quelli nella sua condizione non vivono oltre i cinquanta-sessant’anni, dopo una vita grama. Peter Hitchens da ateo marxista si convertì al Cristianesimo in modo normale e privato, in seguito al suo lavoro, alla responsabilità, al matrimonio, all’essere diventato padre, all’educazione letteraria e musicale. Decisivo fu l’incontro col polittico del Giudizio universale di Rogier van der Weiden: il potere dell’arte suscitò in lui il timore, il pensiero che poteva essere giudicato. Considerò il comunismo, nel quale aveva creduto, come un sistema crudele, immorale e malvagio. Proprio esserne stato un propugnatore gli permise di vederlo com’è realmente, comprendendone la spietatezza e la vacuità morale. Ne fu immunizzato molto più di chi ne è stato vaccinato dopo averlo conosciuto solo da lontano. Vide che grande menzogna è quella marxista di voler aiutare i poveri, mentre aiuta solo se stesso e la nomenklatura parassita. È un sistema idolatrico che comprende l’adorazione di taluni personaggi e idolatra il potere terreno: niente di più immorale ed ingiusto. (Si aggiunga che i comunisti, già adoratori della Russia sovietica, si sono camuffati camaleonticamente da “democratici”e trasformati in persecutori della Russia quando in essa è riemerso fortemente il Cristianesimo; da fustigatori dell’imperialismo americano si sono riciclati in sostenitori del medesimo imperialismo e della colonizzazione americana dell’Europa.) Oggi credere appare ovvio a Peter Hitchens, il quale ritiene che l’universo è retto da un ordine ed ha un senso, e che senza una visione centrata su Dio non può esistere una moralità. Jim Carrey è un attore canadese nato cattolico, dapprima allontanatosi dalla Fede e poi ritornato ad essa. Così facendo ha ritrovato se stesso. Si è più volte scagliato contro l’industria del cinema denunciando i poteri forti nascosti dietro le produzioni hollywoodiane. Ha attraversato il fiume di lacrime, tutto ciò che ci terrorizza e che esorcizziamo con alcol, droghe, cibo e sesso con gente di cui non ci importa niente: un inferno. Ma quando ci si sintonizza sulla frequenza degli altri si raggiunge il paradiso. Si deve decidere se passare dalla porta del risentimento che conduce alla vendetta, al pregiudizio personale, a nuocere al prossimo, o dalla porta del perdono che conduce alla Grazia. La storia di Gesù è un perfetto esempio del viaggio verso la salvezza attraverso l’onestà e il coraggio di fronte alla sofferenza, la resa dell’ego che si rassegna alla superiore volontà divina e il perdono. La salvezza viene solo dal portare la propria croce. Neil McDonaugh, star di Hollywood, rigorosamente cattolico e fedele alla moglie, da cui ha avuto cinque figli, è stato cacciato da un’importante serie televisiva per essersi rifiutato di girare una scena di sesso. Mette Dio e la famiglia al primo posto, Ai giornalisti ha espresso la sua gratitudine a Dio per sua moglie e i suoi figli. Non riesce più a trovare un lavoro ma va a Messa ogni giorno per ringraziare Dio. Eric Simmons, campione di football americano, prima di un’importante partita va a salutare un gruppo di suore domenicane in abito bianco. Cattolico, non manca mai di rendere gloria Dio. Fuori dal suo elemento, ha imparato a reggere bene all’impatto col professionismo. Il suo motto è che le croci della nostra vita aiutano a ricordarci che non possiamo star bene senza Dio. Due bambini inglesi di quinta elementare, Kaysey, cattolico, e Farrell, pentecostale, sono stati sospesi per una settimana dalle loro scuola di Croydon per aver rifiutato di seguire una “lezione” Lgbt. Prova dell’aggressività e dell’intolleranza della funesta ideologia del vizio contro natura. Eliud Kipchoge, cattolico, maratoneta kenyano, dopo ogni gara si inginocchia, tocca la terra con la fronte e si fa il segno della croce. La sua fede eccezionale lo aiuta a vincere. Ha stabilito il nuovo primato mondiale della maratona (venti secondi al di sotto delle due ore). Suo cugino, padre Kennedy Kipchumba, ha detto che tutte le tremila persone che hanno seguito la gara si sono inchinate davanti a Dio. I familiari di Eliud, dopo la sua impresa, sono andati a una Messa di ringraziamento. Sua madre, Janet Rotich, si sveglia alle tre per pregare per il figlio dicendo il rosario. In Kenya il successo di Eliud è interpretato come un segno divino nel contesto del Mese missionario straordinario il cui tema è “Battezzato e inviato”. Un altro religioso, padre Samuel Nyattaya, ha detto: “Eliud Kipchoge, battezzato e inviato! Ho visto sua madre con un rosario bianco al collo. Questo è il modo in cui viene tramandata la Fede!” Mentre nel deragliato Occidente è ormai realizzata la terribile profezia de La Salette, ex Africa lux. Israel Folau, delle Isole Tonga, rugbista fortissimo della nazionale australiana, è cristiano evangelico e in messaggio su Istagram ha scritto: “Avviso: ubriaconi, omosessuali, adulteri, mentitori, fornicatori, ladri, atei, idolatri... l’inferno vi aspetta: pentitevi! Solo Gesù può salvare.” (Una eco di San Paolo, Prima Corinzi). Apriti cielo: la federazione rugbistica australiana lo ha licenziato e molti lo hanno insultato. Folau ha dichiarato: “Il rugby è importante, ma la mia fede in Gesù Cristo viene prima.” Altra prova, se ve ne fosse bisogno, della satanica arroganza dei viziosi contro natura, e del coraggio indispensabile per sfidarla. Daphné du Barry è una scultrice olandese che ha realizzato una statua della Vergine ai cui piedi vi sono sette bambini non nati (numero sacro). La statua è stata collocata del Grand Hôtel des Ambassadeurs e quindi su terreno privato, per cui le autorità non la possono rimuovere. Proteste feroci delle immancabili femministe, che hanno inscenato una finta inaugurazione della statua ribattezzata “Nostra Signora della libertà di scelta”, cioè dell’aborto, alla presenza di una femmina in topless dipinta di viola. Disgustosa sceneggiata che si commenta da sola. Jason Jones è un produttore cinematografico molto amato dai gruppi pro-life. Negli anni a cavallo fra gli Ottanta e i Novanta del secolo scorso ha avuto un’esperienza che lo ha segnato: aveva messo incinta una ragazza e il padre di lei l’ha fatta abortire sebbene lui si fosse dichiarato pronto ad assumersi le sue responsabilità e a mantenere il bambino. Si considerava ateo ma entrò ugualmente in gruppi a favore della vita. Ritiene che la diffusione della pornografia e la cosiddetta rivoluzione sessuale abbiano contribuito a formare uomini incapaci di tutelare la vita nascente, ben diversi dai veri uomini. Egal Bernal, colombiano di ventidue anni, è stato il primo sudamericano a vincere il Tour de France. Stupefacente è il modo in cui si scambia il segno della croce coi membri della sua famiglia. Lui e il fratello minore si guardano negli occhi, lui lo bacia sulla fronte e poi l’uno fa il segno della croce sull’altro. Nella famiglia, che è poverissima e di Fede graniticamente cattolica, tutti sono certi che la grande vittoria sia stata ottenuta grazie alle preghiere. Ulrich Georg Klopfer, un medico americano nato in Germania, responsabile di oltre trentamila aborti nell’Indiana e nell’Illinois, strinse amicizia con padre Dan Scheidt, parroco cattolico di St. Vincent de Paul a Fort Wayne. Si incontravano in macchina ogni giovedì. Klopfer era un uomo assolutamente solo, nato in Germania durante la seconda guerra mondiale, che vide gli orrori del conflitto, il totale abbandono degli esseri umani e il disinteresse dell’uno per l’altro. Pare che prima di morire vi sia stato un cambiamento nel suo cuore. L’amico gli disse: Non è troppo tardi. Sei come il ladrone sulla croce, accanto a Gesù. Appartieni a Gesù. Accettalo in quest’ultima ora.” Sembra che l’invocazione abbia avuto effetto. Art, un imprenditore di costruzioni, vivente in un ranch del Montana, il classico self-made man, non era interessato alla religione. Fumava molto, e il fumo gli provocò una broncopolmonite cronica ostruttiva. Ricoverato in ospedale, dovette rendersi conto che gli restava poco da vivere. Il figlio Dan lo esortò alla conversione, il moribondo accettò e il figlio gli impartì il battesimo, poi fece venire un prete che gli amministrò prima comunione, cresima e unzione degli infermi. Art scelse come protettore San Cristoforo, l’unico santo che conosceva. Visse ancora sei settimane e disse che San Cristoforo gli appariva per insegnargli la fede cattolica. Carolyn, madre di cinque figli ormai adulti, era una bambina di sei anni quando il padre, Edward Wojciek, se ne andò di casa. La moglie Dorothy ottenne l’annullamento del matrimonio ma non si risposò. Cattolica devota, specialmente a San Francesco di Sales, rimase salda nella Fede, nonostante la difficoltà di dover badare alla famiglia da sola, e perdonò al fedifrago, continuando a pregare per lui. Quando Edward Wojciek fu in punto di morte per cancro al fegato, Dorothy lo accolse in casa. La figlia Carolyn non gli nascose che stava per morire e gli domandò se sapeva cosa gli sarebbe accaduto. Il disgraziato rispose che si aspettava di andare all’inferno. Allora Carolyn gli disse che, se aveva trascorso l’intera vita senza di lui non voleva restare senza di lui tutta l’eternità e lo esortò a confessarsi. Il padre accettò. Venne chiamato un prete che entrò e chiuse la porta della camera da letto, restando solo col morente. Carolyn ebbe l’impressione di vedere l’anima di suo padre sospesa tra paradiso e inferno. E pregò a lungo distesa con la faccia a terra. Il prete aprì la porta. Carolyn e Dorothy entrarono e videro il morente trasformato: viso bellissimo, sguardo luminoso come un bambino innocente. Nei giorni seguenti le due donne fecero in tempo a ricevere la Comunione tre o quattro volte insieme a Edward, che morì sereno e in pace con Dio. Uno strano caso è quello dell’inglese Kate Paulson, che chiese una conversione rapida. Sposata con un cattolico, era rimasta anglicana. Pur frequentando la Messa col marito, non poteva fare la Comunione e si sentiva esclusa. Dopo un pellegrinaggio alle reliquie di Santa Teresa di Lisieux nel 2009, e un’adorazione eucaristica in Hyde Park con Benedetto XVI un anno dopo, sentì il desiderio di diventare subito cattolica. La notte prima della sua entrata nella Chiesa cattolica scoppiò un tremendo temporale, e Kate volle consultare il Catechismo; un santino cadde dal libro e venne illuminato da un lampo: era un santino di Santa Teresa di Lisieux. Queste ed altre coincidenze la persuasero che Dio approvava la sua decisione. Padre Dave Pivonka, presidente dell’università francescana di Steubenville, Ohio, dà una bella testimonianza della sua attività coi giovani, esortati a rigettare, con l’aiuto delle famiglie, la cultura secolarizzata e a rendersi attenti alle realtà ultraterrene per diventare santi. I Mc Cormick, entrambi settantaseienni, si sono improvvisati muratori per costruire una replica della grotta di Lourdes a Salem, South Dakota, per contrastare l’andazzo della Chiesa intenta a seguire ogni vento di dottrina e ricevere l’applauso del mondo invece di difendere la vera Fede. Una bellissima storia è quella della fondazione, da parte di Madre Line, di un convento a Bourges (1985), destinato ad accogliere ragazze affetta dalla sindrome di Down, insieme ad altre non disabili che possano aiutare le prime. Le suore Down hanno così un’autonomia che altrove non avrebbero. Le loro anime non sono disabili, al contrario sono più vicine al Signore, conoscono la Bibbia e le vite dei santi. Edward St. John, cattolico di ottantun anni, è fondatore e amministratore delegato di una società immobiliare del Maryland, nonché filantropo di straordinaria generosità con i suoi dipendenti. Gavin Ashenden, vescovo anglicano ed ex cappellano della regina Elisabetta, si è convertito al Cattolicesimo ed è stato accolto nel 2019. Ha spiegato che la Chiesa d’Inghilterra ha ceduto al mondo e che solo quella cattolica può difendere la Fede. Decisivo per la sua conversione è stato l’incontro con il mariologo René Laurentin (noto anche come studioso di Maria Valtorta), come pure i miracoli eucaristici che dimostrano come la Messa cattolica è veramente la Messa. James Miller, dei Fratelli delle Scuole Cristiane, è stato assassinato da sicari nel 1982, in Guatemala, in odium fidei, perché si occupava dell’educazione dei poveri e i regimi sfruttatori vogliono gente ignorante, più facile da manipolare. Joshua Mangels, pastore pentecostale in Arizona, si è convertito, insieme alla sua famiglia e a un gruppo di pentecostali, a cattolico di rito bizantino. Decisivo è stato lo studio dei Padri della Chiesa che gli ha dimostrato il vero significato dell’Eucarestia. Tom Catena, medico di New York, attratto dalla vita missionaria, si è trasferito a Mutono, sui monti Nuba, nel Sudan meridionale, dove ha fondato un ospedale che ha cominciato l’attività nel 2008. Si alza verso le le cinque e mezza, ascolta la Messa, recita il Rosario lungo la strada e, dopo una rapida colazione, arriva in ospedale alle sette e mezza, dividendosi tra sala operatoria, reparti, amministrazione, servizi ospedalieri, poi vi sono i turni di notte e le emergenze. Tutto ciò nell’infuriare dell’aggressione del Nord Sudan islamico contro il Sud cristiano e animista. Edna Kiplagat, kenyana, devota cattolica, due volte campionessa del mondo di maratona, vive col marito e cinque figli di cui due adottati. Parla come, troppo spesso, non sanno più parlare i preti: “La Fede è fiducia, fiducia certa nelle cose sperate ma non ancora ricevute” (eco della definizione di S. Tommaso d’Aquino, che ritroviamo anche in Dante: “Fede è sustanzia di cose sperate / et argomento delle non parventi / e questa pare a me sua quidditate”). In Kenya, Edna e il marito gestiscono una piccola fattoria ed opere di assistenza e beneficenza come “Save our girls”, un programma per aiutare le giovani dei villaggi rurali, soprattutto nella transizione dall’infanzia all’adolescenza. Edna dichiara che il merito di queste iniziative è solo di Dio. Tutto nasce dalla preghiera e Dio risponde. (Commento: vale la pena di ripetere ex Africa lux. Gente come questa siederà in Paradiso non lontano dal Padre, mentre i grandi e i sapienti della terra saranno nel fuoco della Geenna). Brian Shields, cattolico, abbandonò nel 1997 la sua carriera di attore di Hollywood dopo aver capito che i ruoli che interpretava contribuivano al decadimento morale della società. Nel 2003 fondò la Lumen Entertaimment, il cui motto è: “To enlighten and nourish with Truth through the arts”. Produce sussidi didattici che insegnano alle famiglie le basi della Fede cattolica. A Hollywood avrebbe potuto inseguire gratificazione personale ed economica, ma preferì farsi missionario per amore di Cristo. Afferma che “più conosci la verità più le sei vicino. Non è il momento di vergognarsi del Vangelo”. Serge Abad Gallardo, ex alto funzionario del governo francese e venerabile maestro massone, è tornato alla Fede cattolica nel 2012, dopo aver pregato davanti alla statua di Santa Teresa di Lisieux nella cattedrale di Narbonne per suo figlio che si trovava nei guai. Poi a Lourdes recitò un intero Rosario. Alla fine della preghiera fu colpito da un’improvvisa paralisi e vide un’intensa luce uscire dalla statua della Vergine. È autore di numerosi libri che espongono l’inganno massonico, pagandone naturalmente un alto prezzo: licenziato dalla pubblica amministrazione per “prestazioni insoddisfacenti”, mentre nei trentacinque anni precedenti aveva sempre ricevuto dai supervisori valutazioni entusiastiche. Tutto è diventato difficile per lui, dato che i servizi pubblici nella République basata sugli “immortali principi” sono controllati dalla massoneria. Ciononostante ha perseverato nella denuncia dell’errore massonico in conferenze e libri. I punti essenziali della sua disamina sono: 1) l’incompatibilità tra Cristo Figlio di Dio incarnato e morto in Croce per noi e la vaga forza cosmica del Grande Architetto, 2) non si può cercare la verità attraverso l’esoterismo, 3) l’uso delle Sacre Scritture da parte massonica è appropriazione indebita mirante a mascherare le proprie attività e a rassicurare le autorità civili e religiose, 4) l’omaggio a Lucifero, 5) la segretezza e il mistero agli alti gradi di iniziazione mentre il neofita entra senza sapere a cosa va incontro, 6) il fatto che tutte le leggi anticristiane promulgate in Francia sono state promosse dalla massoneria. I massoni sono lo 0,03% della popolazione francese e tuttavia il 35% dei parlamentari francesi sono massoni. Questa che Aldo Maria Valli ci presenta è una galleria di esempi quanto mai confortante. Dimostra come, nonostante il dilagare del maligno e dei suoi accoliti, Dio continua ad operare in modo sicuro e invincibile.