Se la Città del Lago de "Lo Hobbit" è contraddistinta da una popolazione moderna e borghese, attaccata ai commerci e a una visione mercantilista dell'esistenza, presenta anche tutta una serie di elementi antichi e arcaici che si connettono a un passato di grandezza ormai dimenticato perché non ascoltato. Nella sua descrizione Tolkien ha tenuto sicuramente conto dei veri caratteri delle città lacustri scoperte nella seconda metà dell'Ottocento, mettendo in dialogo Mondo Primario e Mondo Secondario.
Nella storia del 1953 "Topolino e la scarpa magica" la Disney ci porta nientemeno che alla scoperta del folklore irlandese: Topolino infatti incontra il piccolo popolo dei folletti e deve aiutarli a detronizzare il loro perfido re. Non mancano però rimandi espliciti al film "Un uomo tranquillo" di John Ford e con John Wayne, uscito l'anno prima e ambientato proprio in Irlanda.
“Il segreto è... - incominciò Padre Brown - è che sono stato io ad uccidere tutta quella gente. Per questo naturalmente sapevo come erano andate le cose. Intendo dire che realmente mi son visto, ho visto me stesso, commettere gli assassinii. Ho pensato e ripensato come un uomo possa diventare così, finché mi resi conto che ero simile a lui, in tutto, eccetto che nella volontà di compiere l’azione finale”. Serata chestertoniana con Fabio Trevisan! Non mancate!
Il prof. Giovanni Zenone commenta alcune pagine del toccante capolavoro "Arcipelago Gulag" di Aleksandr Isaevič Solženicyn. Può l'esperienza crudele e disumanizzante del gulag diventare occasione di santificazione?
L'arrivo degli Hobbit a Svettavento, l'antica torre di guardia di Amon Sûl, rappresenta un contatto con la memoria di un passato remoto e perduto, che fa presente una storia molto più ampia: un luogo che si connette alla poesia (il poema della Caduta di Gil-galad) e quindi alla tradizione orale. I siti archeologici della Terra di Mezzo servono dunque per aumentare la consapevolezza del singolo e della comunità, portandoli a maturazione.