Non ha nulla di buonista e romantico il volume "Toccare la santità" scritto da uno dei sacerdoti che ha vissuto più vicino al papa polacco. Innamorato della preghiera era allo stesso tempo carnale, ma mai politico: quando si parlava della verità e della difesa dell'uomo non temeva nulla, nemmeno i dittatori.
Uno studio filologico sui Vangeli conferma la loro autenticità e attendibilità storica. E i racconti evangelici costituiscono la chiave di lettura capace di decodificare ed interpretare la Sindone. Parla Marco Fasol, co-autore di un volume che raccoglie due saggi su Sacro Lino e Vangeli.
“Siamo chiamati tutti alla santità, e la Sindone – che è icona della misericordia – è un segno di grande speranza”. È così che ieri sera, al Teatro Remondini di Bassano, si è congedata dal pubblico venuto ad ascoltarla la studiosa della Sindone Emanuela Marinelli, assegnataria del 33° Premio Internazionale Medaglia d’oro al merito della Cultura Cattolica.
Recita un antico proverbio portoghese: i sassi scagliati dagli increduli contro il cielo, presto o tardi, cadono sulle teste dei lanciatori. La legge che governa la beffarda caduta delle pietre ateiste sui lanciatori non ha risparmiato gli incauti avversari delle verità impresse nella Sindone e narrate dai libri sacri.