La seconda parte della trasposizione del capolavoro di Frank Herbert realizzata da Villeneuve è un film di grande fascino visivo ma caratterizzato da alcune scelte che tralasciano alcuni temi importanti del romanzo "Dune". Ecco cosa ne penso dopo averlo visto una prima volta.
Si può parlare di femminismo in Tolkien? E di patriarcato? E' possibile usare il grande scrittore americano per le "guerre tra sessi" che incendiano i nostri tempi? Paolo Nardi, tra i massimi esperti di Tolkien in Italia, ne parlerà in un incontro dal titolo "Dame ed eroine contro il Patriarcato nell'opera di Tolkien". Evento in presenza. Venerdì 5 aprile alle ore 20:30, presso la Libreria "L'Isola del Tesoro" in via Marconi 60A, Verona. Vi aspettiamo numerosi!
Gli animali sono una componente fondamentale del mondo magico di Harry Potter. J.K. Rowling ne ha delineati di tre tipi per la scuola di Hogwarts: gli animali domestici da compagnia, paragonabili a quelli del nostro mondo; le creature mitiche o folkloriche del nostro immaginario leggendario; le creature inventate. In questo modo l'autrice ha caricato il mondo animale di tutta una serie di valenze e, allo stesso tempo, ha trasposto sul piano letterario le problematiche del nostro mondo relative alla definizione di ciò che è umano e ciò che non lo è.
A cavallo di due mondi (il Visibile e l'Invisibile), i Nazgûl rappresentano un mistero. Da dove vengono? Qual è il loro nome? Come si sono trasformati in spettri? Attraverso di loro Tolkien compie una profonda riflessione sul potere e su come, rinunciando al proprio diritto-dovere di esercitare il proprio libero arbitrio, si scivoli nel mondo delle ombre: una dimensione misteriosa, parallela alla realtà, nella quale si è invisibili nel mondo visibile ma continuamente visibili allo sguardo indagatore di Sauron.
A differenza i Tolkien, che vede la tecnica come perversione della magia in chiave di sopraffazione, J.K. Rowling vede scienza babbana e magia come equivalenti ed elementi distintivi dei due mondi: non c'è alcuno scontro, ma i due ambiti possono coesistere. Anzi, sono la prova che non c'è alcuna esaltazione dell'irrazionale: proprio la magia costringe a riflettere sui limiti della ragione.