A differenza i Tolkien, che vede la tecnica come perversione della magia in chiave di sopraffazione, J.K. Rowling vede scienza babbana e magia come equivalenti ed elementi distintivi dei due mondi: non c'è alcuno scontro, ma i due ambiti possono coesistere. Anzi, sono la prova che non c'è alcuna esaltazione dell'irrazionale: proprio la magia costringe a riflettere sui limiti della ragione.
Alla scoperta della Terra di Mezzo:
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