Pubblicato su Il Foglio, 23 maggio 2012.
- a cura di
Camillo Langone
Cari ex friulani che fate la coda per ascoltare il Dalai Lama a Udine (vi chiamo ex friulani perché voltare le spalle ai santi Ermacora e Fortunato, a san Paolino d’Aquileia e al beato Marco d’Aviano fa di voi degli apolidi), quando uscirete dal Palasport Carnera andatevi a comprare Contro il buddismo di Roberto Dal Bosco (Fede & Cultura). Lo studioso vicentino vi racconta, fra l’altro, la brutta storia di Shoko Asahara, il buddista stragista che a Tokyo uccise col gas nervino undici persone nella metropolitana e non perché impazzito ma per realizzare finalmente le parole del “Kalachakra”, sacro testo della religione del Grande Nulla. Costui era amico e finanziatore del vostro lama preferito che tralasciò di prendere le distanze da un simile assassino come tralasciò di prendere le distanze dallo schiavismo e dalla pedofilia caratterizzanti il Tibet fino all’invasione cinese. E non poteva fare altrimenti perché anche quelle pratiche sono contemplate dai sacri himalaiani testi. Nella classifica di Ibs, reparto “Religione e spiritualità”, Contro il buddismo pur essendo pubblicato da una casa editrice microscopica è al 22° posto mentre “Conosci te stesso” (autore Dalai Lama ed editore Mondadori, non so se mi spiego) è al 54°. Ne deduco che si stanno ravvedendo in tanti: fatelo anche voi, cari ex friulani, la verità vi attende.