I tre dossier sui cardinali massoni nel 1978, l’anno dei tre papi: l’indagine ordinata da Paolo VI

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Recensione apparsa su Il Fatto Quotidiano, 12 febbraio 2024. 

- a cura di Fabrizio D'Esposito.

Ci sono tre libri, in Vaticano, che celano un mistero scomodo, mai divulgato, su cardinali e alti prelati massoni al potere durante il pontificato di san Paolo VI, papa Montini. Un volume grande e altri due più sottili. Di qui la supplica di don Charles Theodore Murr a Francesco: “Santo Padre, nell’interesse. della trasparenza, per favorire ulteriormente le tanto necessarie riforme a Roma, e per la stessa vitalità della Chiesa di Cristo, La imploro di rendere pubblici i documenti ai quali il mio amico ha così assiduamente lavorato e che ha fornito ai suoi predecessori”. Ma chi è don Murr e chi è il suo amico menzionato nell’appello? Americano del Minnesota, don Murr fu ordinato sacerdote a Roma nel 1977 e lavorò all’Ufficio Informazioni del Vaticano. In quegli anni fu il collaboratore più stretto di un inflessibile monsignore canadese: Édouard Joseph Gagnon (1918-2007), poi cardinale nel 1985. A Gagnon, Paolo VI aveva affidato un’indagine segreta mai avvenuta sino ad allora: una Visita Apostolica nella Curia Romana. L’ispezione aveva origine dalla denuncia di due cardinali, Dino Staffa (1906-1977) e Silvio Oddi (1910-2001), sulla massoneria infiltratasi nel governo della Chiesa. Le due eminenze avevano più volte ripetuto a Paolo VI, tra il 1972 e il 1974, le accuse contro un altro cardinale, Sebastiano Baggio, potente capo della Congregazione che nominava i vescovi, e monsignor Annibale Bugnini, l’uomo chiave della riforma liturgica post-conciliare. Papa Montini, nel 1975, arrivò pure a esiliare Bugnini in Iran, come pronunzio, e su suggerimento del suo fedelissimo Giovanni Benelli, numero due della Segreteria di Stato, incaricò Gagnon di indagare sui massoni in tonaca.
LE VICENDE tormentate di quella lunga Visita Apostolica, ostacolate dal francese Jean-Marie Villot (1905-1979), segretario di Stato che odiava il suo vice Benelli, le ha raccontate Murr due anni fa in un libro pubblicato ora in Italia dalla casa editrice Fede & Cultura, con la prefazione di Roberto de Mattei, autorevole cattolico tradizionalista: Massoneria Vaticana (218 pagine, 20 euro). Murr non ha mai letto il contenuto di quei tre dossier, ma la sua narrazione si basa su lunghe conversazioni avute con Gagnon. In particolare, il sacerdote americano accompagnò il monsignore canadese agli incontri avuti con i tre papi del 1978: Montini, appunto; Albino Luciani; Karol Wojtyla. Il racconto del colloquio tra Paolo VI e Gagnon è di una straordinaria drammaticità. Il Visitatore illustrò la fondatezza delle accuse contro Baggio e Bugnini, coinvolgendo Villot. Papa Montini, malato e provato dalla tragedia di Aldo Moro, rinviò Gagnon al suo successore: “Noi siamo (plurale maiestatis, ndr) sulla soglia tra questo mondo e il prossimo. (...). Le chiediamo di tenere queste preziosissime informazioni con lei e al sicuro... La incarichiamo di spiegare tutto ciò che ha qui, (...), al nostro successore. (...). Venerabile fratello nostro: arrivederci in Paradiso”. Era il 16 maggio. Il canadese rimise sgomento i tre libri nella sua cartella di cuoio nero e andò via. Murr lo aspettava nell’auto. Paolo VI morirà meno di tre mesi dopo, il 6 agosto ’78, l’anno dei tre papi. (Continua)


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