Pubblicato su Megliounlibro, Inverno 2021.
- a cura di
Silvia Renieri
Takashi Nagai, radiologo, convertito al cattolicesimo, accettò serenamente la leucemia incurabile diagnosticatagli; miracolosamente sopravvisse al bombardamento atomico su Nagasaki però vi perse la moglie adorata, rimanendo da solo con due figli piccoli. Malgrado la malattia, le difficoltà familiari e la desolazione intorno, intensificò la vita di preghiera e il servizio agli altri, al punto da essere chiamato dalla sua gente il “santo di Urakami”.
Questo è il testamento spirituale che lasciò ai figli per indicare loro i valori della vita, sapendo di non poterlo fare di persona (morirà poco dopo). Takashi parte da ricordi semplici della loro realtà familiare, per giungere poi a consigli di carattere educativo, intrisi di affetto e fede, toccando i più svariati argomenti, come si evince leggendo i titoli dei brevi capitoli: l’ambizione sociale, i veri eroi, abbiate un sogno, il talento, il sacrificio, rispettate i libri...
Lo stile è asciutto, scarno; a noi occidentali formati sul periodare latino la narrazione frammentata può risultare sconnessa, ma annoveriamo il testo tra le perle per il valore eccezionale della testimonianza.