Pubblicato su Megliounlibro, n. 105, primavera 2024.
- a cura di Giovanni Agnesi
Il delicato periodo storico in Spagna dal 1931 al 1939 è rappresentato dalle vite radicalmente opposte dei due protagonisti: Javier (massone) e Carlos (comunista). Il governo passò dalla monarchia alla repubblica, da un ristretto ceto dominante di tipo feudale (proprietà terriera appoggiata da nobiltà, clero ed esercito) a una classe operaia di idee socialiste e radicali. Il romanzo declina con crudo realismo i continui scontri politici e armati tra le fazioni che vogliono il potere, in particolare repubblicani, socialisti, comunisti e anarchici che con le loro milizie (il più delle volte incontrollabili) mettono a ferro e fuoco il Paese specialmente contro la Chiesa e la borghesia, contrastati dai falangisti e dall’esercito. Il caos di uno scontro immane alimentato dall’odio. Quella che noi chiamiamo “guerra civile spagnola” è stata l’inizio di una rivoluzione che ha travolto la loro storia. L’autore arricchisce di molteplici fonti il romanzo e lo rende avvincente.