Megliounlibro recensisce "Noi"

narrativa recensioni

Pubblicato su Megliounlibro, n. 106, estate 2024.

- a cura di Marco Fort

D-503 è un matematico che lavora alla costruzione dell’Integrale, una spedizione spaziale con ambizioni civilizzatrici. In un futuro distopico l’umanità ha smarrito ogni coscienza della propria anima e gli esseri umani vivono come ingranaggi. Il nome di D-503 è ormai solo una targhetta affibbiata all’uniforme e lo Stato Unico regola scientificamente l’esistenza di tutti i cittadini attraverso le Tavole delle Ore. Nel romanzo di Evgenij Zamjátin il totalitarismo monopolizza ogni espressione della vita e la libertà è annullata in favore del progresso. Scritto all’inizio degli anni Venti e spesso dimenticato, Noi può essere considerato uno dei capostipiti del genere distopico ed è una lettura immancabile per gli appassionati. Anche Orwell a suo tempo lo recensì. Le riflessioni sulla libertà raccolte nel romanzo dall’autore, esiliato durante il regime stalinista, sono ancora di notevole attualità. “Se la libertà umana è zero, non ci sarà alcun crimine – scrive il protagonista –, l’unico modo per liberare l’uomo dalla criminalità è liberarlo dalla libertà”. Sottomesso ai regolamenti e alla burocrazia dello Stato Unico, D-503 si imbatte però in una donna, I-330, che lo introduce a un movimento di ribelli e gli fa riscoprire quel sentimento bandito dallo Stato Unico, il vero amore.


Articolo più vecchio Articolo più recente


Lascia un commento