Pur con delle differenze estetiche, la magia di J.K. Rowling e J.R.R. Tolkien non è poi cos' diversa: in entrambi i casi, nella saga di Harry Potter e nel "Signore degli Anelli", si configura infatti come enunciato performativo, una formula che viene pronunciata in una determinata situazione e si trasforma in un atto.
Nel 1966, Tolkien scrisse una lettera a un uomo di nome John Bush esprimendogli scarso apprezzamento nei confronti del romanzo "Dune" di Frank Hebert, ma senza spiegare il perché. Possiamo dunque provare a speculare sulle ragioni di ciò, mettendo a confronto il modo in cui i due autori intendono l'ambientazione, la scienza, la religione e il potere.
La seconda parte della trasposizione del capolavoro di Frank Herbert realizzata da Villeneuve è un film di grande fascino visivo ma caratterizzato da alcune scelte che tralasciano alcuni temi importanti del romanzo "Dune". Ecco cosa ne penso dopo averlo visto una prima volta.
Si può parlare di femminismo in Tolkien? E di patriarcato? E' possibile usare il grande scrittore americano per le "guerre tra sessi" che incendiano i nostri tempi? Paolo Nardi, tra i massimi esperti di Tolkien in Italia, ne parlerà in un incontro dal titolo "Dame ed eroine contro il Patriarcato nell'opera di Tolkien". Evento in presenza. Venerdì 5 aprile alle ore 20:30, presso la Libreria "L'Isola del Tesoro" in via Marconi 60A, Verona. Vi aspettiamo numerosi!
Gli animali sono una componente fondamentale del mondo magico di Harry Potter. J.K. Rowling ne ha delineati di tre tipi per la scuola di Hogwarts: gli animali domestici da compagnia, paragonabili a quelli del nostro mondo; le creature mitiche o folkloriche del nostro immaginario leggendario; le creature inventate. In questo modo l'autrice ha caricato il mondo animale di tutta una serie di valenze e, allo stesso tempo, ha trasposto sul piano letterario le problematiche del nostro mondo relative alla definizione di ciò che è umano e ciò che non lo è.