Blog — paolo nardi

262. I Nazgûl e il regno delle ombre

narrativa paolo nardi tolkien

262. I Nazgûl e il regno delle ombre

A cavallo di due mondi (il Visibile e l'Invisibile), i Nazgûl rappresentano un mistero. Da dove vengono? Qual è il loro nome? Come si sono trasformati in spettri? Attraverso di loro Tolkien compie una profonda riflessione sul potere e su come, rinunciando al proprio diritto-dovere di esercitare il proprio libero arbitrio, si scivoli nel mondo delle ombre: una dimensione misteriosa, parallela alla realtà, nella quale si è invisibili nel mondo visibile ma continuamente visibili allo sguardo indagatore di Sauron.

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261. Magia e scienza in Harry Potter

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261. Magia e scienza in Harry Potter

A differenza i Tolkien, che vede la tecnica come perversione della magia in chiave di sopraffazione, J.K. Rowling vede scienza babbana e magia come equivalenti ed elementi distintivi dei due mondi: non c'è alcuno scontro, ma i due ambiti possono coesistere. Anzi, sono la prova che non c'è alcuna esaltazione dell'irrazionale: proprio la magia costringe a riflettere sui limiti della ragione.

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260. L'approccio teocentrico di Gandalf

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260. L'approccio teocentrico di Gandalf

A differenza dei suoi "colleghi" Radagast e Saruman, che si perdono per il troppo amore dimostrato nei confronti della natura e del potere, Gandalf dimostra un approccio nettamente diverso e subordinato al mandato ricevuto direttamente dai Valar (e inserito nel piano della creazione di Eru). Così, ogni sua azione si configura come un aiuto umile e sollecito in favore dei popoli liberi della Terra di Mezzo e delle creature non umane, soprattutto di chi non si può difendere.

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259. Voldemort e la paura della morte

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259. Voldemort e la paura della morte

Voldemort, il Signore Oscuro della saga di Harry Potter, teme la morte e la ritiene il peggiore di tutti i mali: è quindi disposto a tutto, anche a frantumare la propria anima, legandola a degli oggetti, gli Horcrux, in maniera molto simile a quello che fa Sauron con l'Unico Anello. Harry invece sarà in grado di padroneggiare la morte, divenendo in pieno quell'"uomo di enorme coraggio" invocato da Silente, e sarà pertanto in grado di scegliere, farsi carico delle conseguenze delle proprie decisioni e arrivare alla maturità.

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258. Il Lai di Leithian Beren e Lúthien e la liberazione dal servaggio

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258. Il Lai di Leithian Beren e Lúthien e la liberazione dal servaggio

Il "Lai di Leithian", che racconta la storia di Beren e Lúthien in forma poetica, presenta un titolo enigmatico, che significa "liberazione dalla schiavitù". Qual è questa schiavitù a cui si accenna? In tutta la vicenda sono presenti molte situazioni di schiavitù o prigionia, due delle quali riguardano Lúthien, a suo modo vittima del patriarcato. Ma Lúthien salva Beren e compie ben due viaggi inferici, il cui esito è, secondo Verlyn Flieger, la nascita di una nuova razza, quella dei Mezzelfi, che possono scegliere che destino abbracciare e liberare così gli elfi dall'immortalità dei cicli del mondo.

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