Il mago Radagast potrebbe essere visto come un esponente della posizione ecocentrista, che dà importanza all'ambiente e alle sue creature e non in ottica di convenienza degli uomini (posizione che invece appartiene a un altro mago, Saruman). Ama la natura, gli animali e gli uccelli, e questo amore lo porta a tradire il mandato dei Valar, quello di portare aiuto nella resistenza contro Sauron. Allo stesso tempo, però, Radagast non è considerato da Barbalbero, uno che dovrebbe avere molto a che fare con lui a livello di vedute: una prova che questo suo ecocentrismo è "imperfetto" e non può costituire un modello perseguibile.
Definito da Papa Francesco un romanzo capace di aver “visto quello spirito della mondanità che ci porta all’apostasia” nel contesto della condanna del “pensiero unico” che discende dalle lusinghe della mondanità, Il padrone del mondo si presenta ai lettori di oggi in una nuova traduzione più moderna e graffiante, con una lingua più consona ai tempi e alla carica visionaria del capolavoro distopico di Robert Hugh Benson, capace di profetizzare l’avvento di un mondo globalizzato e tecnologico che ha negato Dio e la trascendenza in nome di umanitarismo, massoneria, filantropia ed eutanasia, che sono il preludio dell’inferno sulla terra.
Cos'hanno a che fare i Pelopiedi della serie Amazon "Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere" con quelli di cui parla Tolkien nel Prologo "A proposito degli Hobbit"? Chi sono veramente gli Harfoots? Come gli showrunner hanno tradito la loro origine e le loro caratteristiche?
In questa storia di Carl Barks, Paperino è protagonista di un'avventura in stile vichingo per ritrovare un antico manufatto, un cimiero appartenuto a Olaf l'Azzurro, primo scopritore del continente americano: una potente e acuta riflessione sul tema del potere che trasforma tutti, anche i buoni e i bambini, in linea con quanto espresso da Tolkien nel "Signore degli Anelli". Ma la morale è ben diversa, e riflette sulla differenza tra il mondo antico dell'eroismo e il mondo moderno degli avvocati e della pigrizia che ci deriva da una società comoda anche se insoddisfacente.
Se la Città del Lago de "Lo Hobbit" è contraddistinta da una popolazione moderna e borghese, attaccata ai commerci e a una visione mercantilista dell'esistenza, presenta anche tutta una serie di elementi antichi e arcaici che si connettono a un passato di grandezza ormai dimenticato perché non ascoltato. Nella sua descrizione Tolkien ha tenuto sicuramente conto dei veri caratteri delle città lacustri scoperte nella seconda metà dell'Ottocento, mettendo in dialogo Mondo Primario e Mondo Secondario.