Pubblicato su valtellinanews.it, 3 febbraio 2023.
a cura di Donatella Salambat
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Un libro che racconta di intrighi, cospirazioni e che lasciano presagire dubbi su quale strada la chiesa vuole intraprendere. Anche se molti personaggi descritti dall’autrice oggi sono morti fa nascere dubbi su quali accordi potranno verificarsi per l’elezione del prossimo Papa e quanto quello spirito progressista ancora aleggia in Vaticano.
Julia Meloni è l’autrice del libro La mafia di San Gallo editore Fede&Cultura. Un libro che potrebbe apparire un giallo, ma l’autrice espone con minuziosa cura di dettagli, luoghi e protagonisti.
Nell'opera si parla di un gruppo di alti prelati che negli anni Novanta erano decisi a contrastare la svolta conservatrice di Benedetto XVI, spingendolo alle dimissioni e favorire l’elezione al soglio di Pietro di Papa Francesco, quest’ultimo considerato colui che avrebbe portato avanti le istanze liberali.
Tutto ha inizio nella cittadina svizzera San Gallo racchiusa tra vallate e incantevoli laghi, nel 1996 era retta da mons. Ivo Furer, vescovo che in accordo con il cardinale Carlo Maria Martini (1927-2012) arcivescovo di Milano, invitano un gruppo di prelati con lo scopo di realizzare un’agenda di lavoro per la Chiesa del futuro. Questo manipolo di prelati si riunì per ben dieci anni dal 1996 al 2006.
I protagonisti furono : il cardinale Carlo Maria Martini, Walter Kasper vescovo di Rottenburg-Stoccardo e Karl Lehmann (1936-2018) vescovo di Magonza. In seguito furono coptati da due altri cardinali Godfried Danneels (1933-2019), arcivescovo di Malines-Bruxelles e Cormac Murphy-O’Connor (1932-2017), arcivescovo di Westminster.
A questo gruppo nel 2003 si aggiunge il cardinale della Curia romana Achille Silvestrini (1923-2019), quest'ultimo riuscì a trasformare il gruppo di San Gallo in una potente lobby, capace di decidere l’elezione di un Pontefice.
Alla morte di Giovanni Paolo II su richiesta di Silvestrini il gruppo della “Mafia di San Gallo” si riunisce a Villa Nazareth a Roma per decidere quali passi era conveniente fare per l’elezione del prossimo conclave.
Molti vedevano il cardinale Maria Martini come candidato naturale al soglio pontificio, ma l’anno della creazione del gruppo (1996) Martini avvisò i segnali della malattia del morbo di Parkinson e cedette il testimone al cardinale Silvestrini.
Nel gruppo si trova il cardinale O’Connor molto legato a Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, che sostenne come candidato in opposizione a Ratzinger. Nonostante il benestare del gruppo di San Gallo, Martini sulla base di alcune informazioni provenienti dalla Compagnia di Gesù fecero crescere dubbi sulla sua possibile elezione così nel conclave del 2005 vide la sconfitta di Bergoglio.
Un libro che racconta di intrighi, cospirazioni e che lasciano presagire dubbi su quale strada la chiesa vuole intraprendere. Anche se molti personaggi descritti dall’autrice oggi sono morti fa nascere dubbi su quali accordi potranno verificarsi per l’elezione del prossimo Papa e quanto quello spirito progressista ancora aleggia in Vaticano.
L’autrice nel realizzare questo volume si è appoggiata ad una quantità enorme di note che si presuppone rendano il cardinale Maria Martini il fondatore del gruppo. Un gruppo che fu ostile a Giovanni Paolo II e poi a Benedetto XVI.
Il libro non svela le motivazioni delle dimissioni del Papa Benedetto che ha dovuto affrontare un pontificato complicato, un Papa che non ha mai inseguito la popolarità, ma con la sua riservatezza ed il suo carattere mite ha dovuto affrontare poteri ben radicati all’interno della Santa Sede che lo hanno continuamente attaccato con ogni mezzo, criticato senza tregua solo per le sue posizioni cattoliche conservatrici. (Do.Sa.)