All’ombra del Camposanto monumentale, il gioiello meno frequentato della piazza dei Miracoli, si snoda una storia che riunisce arte, suspense e un grande amore per la città della torre pendente. Stefano Chiappalone (Avezzano-AQ, 1982) da studente ha percorso le strade del centro laureandosi in Storia e Civiltà all’Università degli Studi di Pisa e subito dalle prime pagine si capisce quanto ha amato e ama Pisa, le sue strade, i suoi monumenti.
Scacco matto alla morte (Fede&Cultura, Verona 2002) è il romanzo d’esordio di Stefano Chiappalone, che ha deciso di cimentarsi con la narrativa per dar forma letteraria alla passione per l’arte. Ne è scaturito un libro che unisce la suspence di un giallo a uno stile ironico e brillante, conducendo il lettore per le vie di Pisa, dove l’autore ha compiuto gli studi universitari, alla ricerca del mistero – poiché, come ogni giallo, ci scappa il morto – e anche del Mistero con la maiuscola, delle domande poste dal dramma della vita e della morte, plasticamente raffigurate da un celebre ciclo di affreschi. Dopo aver letto il libro tutto d’un fiato, ho incontrato lo scrittore per un’intervista.
Per capire natura, portata e profondità della deriva modernista in atto nella Chiesa cattolica occorre necessariamente prendere in considerazione la storia dei gesuiti...
La circolare sulla Giornata contro l'omofobia dimostra che la scuola è già stata colonizzata: significa che il meccanismo ideologico del Ddl Zan funziona anche se non è stato approvato. Liberare i figli dallo statalismo ideologico è fondamentale. Un libro e un convegno dell'Osservatorio Van Thuan aiutano ad affinare "le armi" culturali.
Nel 1987 la casa editrice Sugarco diede alle stampe la traduzione italiana di The Jesuits, un saggio dell’ex sacerdote gesuita statunitense Malachi Martin, all’epoca destinato a fare scalpore. L’opera, che conta più di cinquecento pagine, è stata appena ripubblicata in forma sintetica da Fede & Cultura con il titolo L’ariete del modernismo...