Qual è il rapporto tra destino e libero arbitrio nell’opera di Tolkien? Come si concepiscono la morte e l’immortalità in relazione alle caratteristiche proprie di elfi e uomini? Questo libro indaga molte problematiche lasciate irrisolte dallo stesso Autore e legate alla trascendenza, all’escatologia, ma soprattutto al punto di vista degli stessi personaggi...
Quali sono le caratteristiche comuni tra le due canzoni dei nani, "Lontan sui monti fumidi e gelati / in antri fondi, oscuri e desolati" e "Soffiava il vento sull’arida brughiera, / ma di foglie non un fremito nel bosco"? E come si ineriscono nella trama del romanzo?
Tutto l'episodio della Vecchia Foresta, del Vecchio Uomo Salice, del soggiorno nella casa di Tom Bombadil e dell'attraversamento dei Tumuli è piuttosto frammentario e discontinuo, come possiamo vedere dal sesto volume della "Storia della Terra di Mezzo", "Il ritorno dell'ombra". "Il Signore degli Anelli" stava prendendo forma nel 1938 ma era ancora piuttosto diverso da quello che conosciamo.
Curiosamente, in origine il secondo capitolo del "Signore degli Anelli", "L'ombra del passato", è stato scritto dopo il secondo, "Tre è il numero giusto", per dare una motivazione al viaggio di Frodo (all'epoca Bingo), come premessa della vicenda. Si parla già del Signore degli Anelli, che poi è il Necromante dello Hobbit, che ha distribuito anelli ai vari popoli per trasformarli in spettri. Ma si parla anche di Gollum, a proposito del ritrovamento dell'Anello da parte di Bilbone "Lo Hobbit": molti particolari sono diversi, ma le basi per il resto del romanzo erano state gettate.
L'incontro di Bingo (il futuro Frodo) con il primo Cavaliere Nero (che in origine doveva essere Gandalf) fece svoltare il processo creativo che stava portando Tolkien a creare "Il Signore degli Anelli"...